Quei maledetti rifiuti al rifugio Garibaldi

Pensate ad una camminata in montagna, i verdi prati di Campo Pericoli, un panorama mozzafiato e il Corno Grande che svetta sul cielo d’Abruzzo. Pensate anche al rifugio Garibaldi, la più antica costruzione alpinistica degli Appennini, situato a quota 2230 mt in una zona denominata Conca dell’Oro. – Ci siete?- Ora pensate all’inciviltà dell’uomo, al suo disprezzo per la natura. – Cosa viene fuori?- Il totale di questa unione ci è stato fornito da alcuni lettori, alpinisti e semplici amanti della montagna. Partendo dalla cima più alta del Gran Sasso è possibile trovare rifiuti di ogni genere, lattine, tonno in scatola, fazzoletti e bottiglie di plastica. Scendendo più a valle si arriva al Rifugio Garibaldi, chiuso per una “fantomatica” ristrutturazione, mai finita! Nell’edificio ci sono due stanze, una chiusa ed una sempre aperta per eventuali emergenze. Lo spettacolo che si presenta agli occhi dei turisti non è dei migliori; sacchi di calce, bottiglie di vetro, bicchieri di carta, confezioni di biscotti, reti metalliche. Eppure quel posto ha un importante valore storico, costruito nel 1886, fu il primo rifugio degli Appennini ed uno dei lavoratori partecipò alla spedizione dei mille. Sulla porta c’è scritto – Chi apre serra- come per dire rispettate le regole e non sporcate l’ambiente- ma evidentemente la maggior parte delle persone non sa leggere o lo ignora totalmente. I vecchi gestori dicevano che questo era un luogo di memoria, un presidio per educare le persone al rispetto della natura, alla solidarietà e all’aiuto reciproco, un posto dove ci si immedesimava con la natura e tutte le sue risorse. Perché abbandonare una meraviglia del genere? Perché lasciare la montagna in balia di qualche grezzo e incivile escursionista? Perché non sensibilizzare le persone al rispetto della natura? Quel luogo potrebbe tornare ad essere un oasi di pace, relax, posto d’incontri e di vecchie storie di pastori. Come cantava Ivan Graziani – “Gran, Gran Sasso, che parli con le stelle, le lacrime asciughi sono sempre quelle, Grande Sasso conserva il tuo mistero e ogni sogno fatto li vivrò davvero”. I sogni ci sono, perché non farli avverare?

Mattia Di Valentino

9 pensieri su “Quei maledetti rifiuti al rifugio Garibaldi

  1. Questo è proprio l’articolo che ci voleva! Ho visto personalmente la situazione del rifugio, e aprire quella porta, trovandosi davanti tutti quei rifiuti in aggiunta ad un’aria irrespirabile, visto che il locale è sprovvisto di finestra, ci sono rimasto molto male!
    Non è possibile lasciare in abbandono strutture storiche come quella del rifugio Garibaldi, soprattutto per la sua posizione nel cuore del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, che dovrebbe essere un’oasi protetta da regole che ne permettono le visite degli escursionisti. Purtroppo nel Parco il rifugio Garibaldi non è l’unica nota dolente, di questi casi, c’è ne sono altri che nessuno denuncia. Il nostro Abruzzo, con i suoi Parchi Nazionali, è chiamata “La Regione Verde d’Europa”, mi capita molto spesso durante le escursioni, di incontrare gente che arriva da altre regioni e addirittura dall’estero, dovremmo offrire loro un ambiente degno del nostro nome e invece non ci facciamo certo una bella figura se lasciamo che accadono certe cose.
    Con questa denuncia non si vuole puntare il dito contro nessuno, si rischierebbe di iniziare una guerra senza fine! Si vuole solo colpire il cuore della gente, affinchè si sensibilizzano ad un giusto senso civico che non dovrebbe mancare mai in nessuno di noi. Non insegnamo ai nostri figli come si accende il telefonino, come funziona il computer, queste le imparano da soli. Insegnamo loro a rispettare l’ambiente, a non buttare carta, bottiglie di plastica, cicche per strada che non fanno altro che creare spazzatura a cielo aperto. A questo punto una domanda sorge d’obbligo: se non rispettiamo noi la nostra terra, chi dovrebbe farlo?
    Cari amici se anche voi volete fare un piccolo passo, condividete questo post e facciamolo arrivare a più gente possibile, forse qualche buona anima riusciremo a smuoverla per avere un giorno un mondo migliore!

  2. Complimenti agli autori del blog per l’articolo/denuncia. Spero che lavori tempestivi ritornino a dare decoro ad un luogo così ricco di significati . Aspetto con fiducia un articolo che testimoni la “bonifica” del rifugio Garibaldi.

  3. Complimenti per l’articolo. Ho visto anche io quei rifiuti ed è uno scandalo pensare che tutto questo si svolge all’interno di un parco nazionale.

  4. Troppo spesso le montagne diventano il passatempo per chi con la montagna non ha nulla da condividere…
    “Tanti metri sopra il mare,ma ancora di piu’sopra gli uomini……”

    • Grazie Alessandro per il tuo messaggio che condivido, il mese scorso ho lanciato un appello sulle condizioni della ferrata Brizio e l’articolo sul Rifugio Garibaldi conferma l’attenzione dei frequentatori (e sono tante le lamentele), compreso l’abbandono dei sentieri in particolare la via principale al Gran Sasso in cui il tracciato e la segnaletica scolorita sono poco evidenti. La via Ferrata G. Brizio che collega il versante Aquilano con il Corno Piccolo è chiusa da anni e sul percorso è stato predisposto il materiale (corde ed ancoraggi in acciaio ) per la messa in sicurezza che non è mai stata realizzata. Sicuramente i motivi saranno certificati ma come fruitore e come Aquilano non posso che rammaricarmi e denunciare che una delle vie ferrate più belle del Gran Sasso resta “ufficialmente chiusa” ma di fatto praticata a discapito della sicurezza di tutti.
      Segnalo che il primo protocollo di collaborazione firmato nel 1998 dai Presidenti del Parco Nazionale Gran Sasso Monti della Laga, del Parco Nazionale della Maiella, del Sirente Velino, dal Presidente del Gruppo Regionale del CAI (che rappresenta tutte le Sezioni Abruzzesi),dal Presidente dell’Associazione delle Guide Alpine, è stato successivamente sottoscritto da qualche anno anche dal Parco Nazionale d’Abruzzo –Lazio-Molise. E’ da questa unità di intenti che si può e si deve ripartire. Uniamo il Volontariato con le professionalità che fattivamente operano sulla Montagna e per la Montagna.
      L’Aquila 5 settembre 2012 Flati Felice

      Materiale (corde ed ancoraggi ) depositati (da anni…) sul sentiero di accesso alla ferrata G. Brizio

      Condizioni di una tratto della ferrata G. Brizio

  5. Pingback: Il Rifugio Garibaldi è di nuovo pulito | Il Pensiero

  6. Cari amici, certo la stagione ormai e’ troppo avanzata (credo che stanotte in montagna sia nevicato ovunque…) ma perche’ non mettere in cantiere per la prossima primavera una giornata di volontariato con tutti coloro che sono disponibili sia singolarmente che come associazioni (CAI, WWF, Mountain wilderness…etc…etc…) a ripulire l’area del rifugio ed il rifugio stesso ??…E poi portare a valle il tutto ? Credo che sia totalmente inutile continuare a lamentarsi senza rimboccarsi le maniche….facciamolo e riconsegnamo a tutti un ambiente decente .
    Stefano Orlandini
    http://WWW.salviamolorso.it
    http://www.facebook.com/SalviamolOrso

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